Tenersi

Tenersi: per mano, stretti, abbracciati, ancora, un uomo.
Si: Tenersi un uomo. Io questa espressione continuo a sentirla, e, peggio dell’indiscutibile cacofonia, e dell’ improponibile senso riflessivo, c’è il significato ( orribile ) e la fonte ( le donne).
Tenersi un uomo. O, peggio, Sapersi tenere un uomo.
Un maglione ancora caldo, si tiene.
Una valigia ancora funzionale, si tiene.
Un bigliettino importante, si tiene.
Ma un uomo no, un uomo sceglie se restare o andare.
E una donna, una vera donna, non “tiene”, ma sceglie e viene scelta.
Fanno tanto le emancipate, si indignano per una pubblicità in cui si parla di lavatrici o braccialetti, e poi, loro, le donne, pensano di essere così strateghe da saper tenere un uomo, e pensano che l’uomo in questione, sia così manipolabile.
E ditemi, signore: cosa ve ne farete nella vita, di un uomo manipolabile, che magari mangerà alla vostra tavola, dormirà nel vostro letto, omaggerà la vostra vagina, ma vorrà essere altrove (quasi sempre andandoci)?
Medio evo sentimentale. E, quasi sempre, a volerlo sono le donne.
Quindi, ricapitolando. Se una storia finisce, lei non ha saputo tenere lui.
Se una storia continua, lei ha saputo farlo?
Io so solo che esistono donne innamorate, uomini innamorati, donne infelici, uomini infelici, coppie bellissime, coppie orribili, e donne, più degli uomini, che tra la solitudine ed il purchè sia, scelgono il purchè sia.
Personalmente ho lasciato uomini che con me volevano stare davvero, e ho subito il viceversa, come è giusto che sia, per karma, giustizia divina, destino o sfiga.
Sono una donna qualsiasi, quindi, eppure io un po’ li capisco, in questo momento storico, gli uomini che delle donne hanno un po’ paura e un po’rifiuto.