La resa
Chissà poi se quel che è stato, è stato davvero.
Chissà se quel che riteniamo passato, o andato, o perduto, lo sia davvero o sia ancora qui, o non ci sia mai stato.
Chissà in quanti a far bilanci su cose, fatti, persone e ricordi, selezionati dalla nostra mente e dalle nostre sensazioni.
Chissà in quanti stiamo dimenticando, omettendo, nascondendo a noi stessi.
Chissà in quanti stiamo scegliendo cosa e chi portare, cosa e chi dimenticare, cosa e chi archiviare.
Pensiamo di essere obiettivi e validi giudici della nostra vita e del nostro vissuto ed invece non ci rendiamo conto che la nostra mente e le nostre emozioni operano una selezione sulla quale noi interveniamo coscientemente solo dopo, a cose fatte, a persone escluse, a fatti archiviati.
Istinto di sopravvivenza? Di difesa? Di selezione? Poco importa, poco cambia, così è.
Per cui, concediamoci una lunga pausa, facciamo un profondo respiro, rinunciamo a propositi e pianificazioni e abbandoniamoci alla resa, alla nostra mente che ha già scelto, alla nostra memoria che ha già salvato o archiviato, a noi, che siamo solo così tanto umani.