Il dolore e la rabbia
Il dolore.
Nessuno sa descriverlo. Ci si può provare: una deflagrazione interiore, un colpo sordo al cuore, una stilettata profonda… ma niente rende, niente basta.
Eppure, tutti, tardi o presto, dobbiamo farci i conti, dobbiamo guardarlo negli occhi e soccombere alla sua forza devastante.
Ha mille facce e conosce mille modi di colpire e per “lui” ci sono mille reazioni possibili ma c’è un’unica sola verità: al suo passaggio, tutto viene raso al suolo.
Prima del suo arrivo c’è un ultimo giorno buono, ma si è ignari che sia l’ultimo giorno buono, si pensa che sia uno come tanti altri. I “tanti altri” che non ci saranno più. Quel giorno ci si alza, si affronta la giornata, si va a dormire, tutto come sempre, tutto come prima, prima del dolore. Poi “lui” arriva e travolge tutto.
Faccio fatica a ricordare come fosse il mio rapporto con”lui” prima, ma so bene come è ora: il dolore per me è paralizzante, mi gela, non mi muovo. Per chi mi sta accanto diventa qualcosa di invalicabile: un muro che alzo, io non condivido, se non con me stessa.
In una canzone una volta ho sentito una frase ” persino il dolore più atroce si addomestica”, non è così, è solo un’illusione: è “lui” che addomestica noi, che ci obbliga ad una convivenza inevitabile.
La rabbia.
“Lei” arriva subito dopo, dopo lo stordimento, dopo la devastazione, quando senti delle forze riemergere, sono tutte concentrate su di “lei”, sul sangue che ribolle, i denti che si serrano, e i pugni che si stringono. Senti che potresti spaccare il mondo, che qualcuno deve rispondere, deve dire PERCHE’.
La tristezza seda, la rabbia ottenebra.
“Con la rabbia non si va da nessuna parte” è stato detto. Temo sia vero. Ma dolore e rabbia sono una coppia terribile, invincibile, e allora forse, l’unico modo per sconfiggerli è fare come mi ha detto una volta mia madre per prepararmi a quello che sarebbe stato: “un giorno alla volta, amore, goccia su goccia.”
Julian Carax
11 febbraio 2015 at 2:50Amore e Dolore.
Amo et dolo.
Ore e ore.
Il tempo ci sfugge
ma i segni rimangono.
Valentina
11 febbraio 2015 at 20:05Tutto lascia un segno. Anche il tuo passaggio..
Grazie…