Gli sbilanci
Beati coloro che a fine anno fanno i bilanci.
Me li immagino lì seduti con carta e penna che spuntano i si ed i no della cose successe, che fanno analisi a ritroso, valutazioni a posteriori.
Beati si, perché nelle loro cose c’è un ordine e un senso. E ne fanno un bilancio.
Nelle mie cose no, nessun ordine e nessun senso. E ne faccio sbilanci.
Perché io ci metto troppo nelle cose per restare in equilibrio: troppo cuore, o troppo carattere, o troppa convinzione, o troppo entusiasmo, o troppa delusione. Comunque troppo, e il troppo sbilancia, sovraccarica, disallinea, e, a volte, ribalta.
Se dovessi guardare indietro, all’anno che è andato, io mi ricordo solo tanta, tanta emozione.
Non tutte belle, anzi. Ma emozioni: quelle che senti in gola, e nel luccichio degli occhi, quelle che ti chiudono lo stomaco e ti fanno aprire i polmoni in sospiri profondi.
E non importa che sia stato amore, o dolore, o felicità, o ansia: ero viva, me lo diceva il respiro, quando si fermava, quando poi ricominciava forte, quando al risveglio avevo un pensiero definito, quando partiva quella musica, quando sentivo quel profumo.
Svegliata da una letargia che credevo fosse quella lì, la vita, ormai, e invece.
E allora come si fa a mettere in relazione il bello ed il brutto? A soppesare e dirsi che pollice su o pollice verso?
Come si fa a fare un discorso complessivo di un percorso con 365 giorni di variabili?
Io non so farlo, io non bilancio, io sbilancio.
E conto di farlo ancora ed ancora nella mia vita, conto di non saper mettere ordine, conto di non contenere, conto di vivere a modo mio, perché non c’è nulla che sia più mio del mio casino e dell’energia che metto nelle cose in cui credo anche quando so che sto facendo una cazzata, che non andrà, ma ci credo, e l’unico gesto che trovo sia doveroso verso sé stessi è concedersi delle possibilità.
Se non riesci nemmeno a pensarle, le possibilità, come potresti dartene?
La letargia è confortante, ma la vita è un’altra storia.
Le cose più belle non hanno un senso: stanno in piedi perché c’è qualcosa di forte, non perché c’è qualcosa di giusto.
Per cui, caro bilancio, io ti sbilancio.
carla del ciotto
3 gennaio 2017 at 12:47Sbilancio…. bello essere vivi =) amo leggerti
un abbraccio (sbilanciato)
Carla
Valentina
10 gennaio 2017 at 21:15Ci sei sempre. Ti stringo