La capsula
Esiste per ognuno un tempo perfetto, in cui sei dove vorresti essere, esattamente con chi vorresti essere.
Un tempo astratto e concreto, di cui ricorderai tutto pur perdendone i contorni.
Un cammeo nella vita di ognuno, una piccola isola di felicità, quando si è nel posto giusto, con la giusta luce, con la giusta persona.
Ed in quello strano stato di grazia, perde importanza il prima che c’è stato ed il dopo che verrà; perde importanza il perché, il come, il quando, ed esiste solo il durante.
Non importa quanto hai corso, scalato, sudato per arrivarci, non importa quanto hai temuto di sfiorarlo di un soffio quell’ attimo: quando ci sei dentro ti si riaprono i polmoni, e, forse, il respiro si strozza un po’ per l’emozione, ma, per un nanosecondo di folle lucidità, lo senti, lo vedi nitido che quello è l’attimo perfetto.
Non so voi, ma io il mio attimo perfetto lo ricordo nei dettagli: ricordo quella casa, l’odore, la luce che cambiava con il passare delle ore, la voce e la sensazione che sarebbe stato irripetibile, non ricreabile.
Ho amato tutto, anche quello che non c’è stato.
Me lo sono sudato e meritato, eppure sento di doverne essere grata.
Quel che per ognuno è la perfezione, dall’ esterno è perfettibile, rivedibile, migliorabile, rinunciabile.
Bhe certo, si, ma anche… che l’esterno si fotta, ecco.
Non so neanche perché stia scrivendo tutto questo, non so assolutamente che senso abbia, o abbia avuto, o possa avere.
Quel che so, e questo lo so, è che mi auguro che ognuno abbia la precisa sensazione di essere nella capsula esattamente quando c’è, e non anche solo un attimo dopo, perché lì dentro è un posto bellissimo, proprio come l’isola che non c’è.