La scommessa
Voi l’avete mai fatta una scommessa?
No, non intendo una sportiva, non intendo nemmeno con un’amico della serie “scommettiamo che…”
Intendo una scommessa, silente, solitaria, con voi stessi, su voi stessi.
Parlo di quegli azzardi vestiti da sensualissimi errori che potrebbero essere la svolta in una vita, la salvezza, o lo sbaglio più grande.
vi siete detti mai “ora o mai più”?
Avete mai pensato “prima non era il momento, dopo sarà troppo tardi, per cui ORA o affatto”.
Nella vita di ognuno di noi, c’è un avvenimento switch: restare o andare, cambiare o rimanere, amare o lasciare.
Un amore, una casa, una città, un lavoro, un dolore, un cv inviato, una telefonata fatta, un aereo preso, una porta chiusa, un addio subito.
E a far da ago della bilancia, ogni benedetta volta, il coraggio o l’incoscienza, l’autostima o il pessimismo, la sorte o la ponderazione.
Tutti fattori che, di tangibile, non hanno nulla, non hanno una faccia, non hanno una voce, vanno e vengono e giocano a freccette e il centro sei tu. Tu, con i dubbi e le voglie, e le incertezze, e le fregole. Tu, che hai paura di sbagliare ma hai voglia di cambiare; tu, che vuoi fare il salto ma vorresti la rete sotto; tu, che vuoi l’adrenalina ma anche un porto sicuro. Tu.
Ecco, la scommessa è tutto questo.
Perché è facile scommettere su fattori esterni su cui non si ha nessuna responsabilità, ma vuoi mettere scommettere su sé stessi, sulla roulette della propria vita, prendersi tutti i rischi da sentire sulla pelle, d’oca, ovviamente.
Ognuno di noi ha avuto almeno un momento bivio, uno in cui ha pensato di non farcela, in cui ha dovuto prendere una decisione di sopravvivenza, o voglia, o esasperazione.
Perché la vita, quella vissuta, è una partita a scacchi.
E tu, lo scacco matto, quanto lo vuoi?